domenica 26 febbraio 2012

LA PROVINCIA 16 FEBBRAIO 2012

I Comaschi avrebbero diritto ad un risarcimento.

I comaschi meritano un riscarcimeto (ai sensi dell’art. 2051 c.c), sì un grosso risarcimento per lo stato in cui questa amministrazione ed il suo sindaco ha ridotto una città come Como, un piccolo gioiello divenuto un infinito cantiere a cielo aperto. Le paratie ne sono l'esempio più esclatante: mai vista a Como un'opera pubblica con tanto spreco di denaro, tante scelte opinabili e senza responsabili.
Anche la costruzione di un'autosilos per un ospedale che si era già deciso di "pensionare", per costruirne uno nuovo e più efficiente; un nuovo ospedale costruito su una palude, con già tanti problemi di manutenzione, che senza la collaborazione del vecchio S.Anna, non riuscirebbe a supportare i bisogni dei cittadini; la scarsa manutenzione del verde delle poche vie alberate e dei parchi cittadini rendono eclatante lo stato di abbandono della città; un PGT che prevede la costruzione di molteplici nuove palazzine e la distruzione di vecchie e storiche ville a scapito dei un bene comune che è il nostro territorio (a chi serviranno tutti questi appartamenti ed uffici, dato che la maggior parte delle nuove palazzine già realizzate sono invendute?), l'eliminazione dei pochi parcheggi bianchi rimasti a Como per incamerare più denaro possibile (ma non esisteva una legge e delle percentuali da rispettare a riguardo? Corte di cassazione civile sentenza 116/07 del 09/01/2007); per non parlare del degrado delle strade, del centro storico e del parco a lago, di viale Geno..
Impoverire, ecco la parola che userei per definire l'azione di questa amministrazione che ha impoverito Como, l'ha abbruttita, ha tolto a tutti noi un pezzo di un patrimonio comune.
Vorrei che questa parola possa essere sostituita da Qualità, Capacità e Trasparenza.
Se un normale operaio avesse sbagliato così tante volte, sarebbe stato indubbiamente licenziato, invece loro si premiano...Ma poi non si trovano i soldi per spargere sale sulle strade in caso di neve e gelo.
Quindi mi auguro che i comaschi, alle prossime amministrative, si possano ricordare il passato di tutti gli uomini politici che si propongono, di valutarne le capacità e la professionalità, di non restare affascinati da slogan e belle parole. Certo, questo non sarà una garanzia, ma sarebbe un buon inizio.
Penso che un buon amministratore debba saper parlare coi cittadini per capirne i bisogni, senza ergersi su un piedistallo con atteggiamento distaccato, perchè sa che il confronto, ad ogni livello, è una ricchezza.
Mi auguro che si possa guardare alla persona, alla sua integrità morale, alle competenze e capacità, poichè un buon amministratore deve essere in grado di difendere e valorizzare il territorio che amministra, assumersi la responsabilità delle proprie scelte, e tutto ciò, con assoluta trasparenza in tutte le spese pubbliche rilevanti, perchè lavora per la città e per chi la abita.

Arianna Sinigaglia